Il dio del funk staziona dalle parti di Firenze. E i Free Mama si sono messi ad adorarlo senza pensarci troppo.
Il basso slappa, le sei corde fuggono, la batteria cuce e ricue, i fiati forniscono ossigeno. Se solo si potesse, il mondo dei Free Mama sarebbe così: complicazioni zero, solo un dio del funk rock da adorare e ringraziare quanto basta e poi comportarsi di conseguenza. Non per niente, i sei ragazzi di Firenze dicono di ispirarsi (tra i tanti) a Fédération Française de Funk e Brecker Brothers - e si sente - ma il cuore batte anche i Police anni '80 (ecco le loro atmosfere evocate in “76”) e Jimi Hendrix (influenza, a dire il vero, che si nota meno). Il risultato finale consiste in otto canzoni ben suonate e piene di groove (già, farebbero la loro porca figura nella playlist di Radio Capital) - orchestrate alla perfezione dalla ricca voce di Alessandro Gerini - che spaziano dalle rumorosità organizzate del jazz-rock a soluzioni più easy. Magari non saranno originalissimi i Free Mama ma la stoffa c’è e come esordio non si poteva chiedere di più e di meglio. Da ascoltare con il complemento di un corposo cocktail tra le mani.
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La recensione A FREE MAMA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-29 00:00:00
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