Il collettivo è di Napoli ma parla l'inglese degli anni 80.
Vi ricordate quando i Killers erano divertenti e non si sforzavano, ottenendo pessimi risultati, di essere gli U2? Ecco, lo spirito dei The Collettivo è quello: suonare come gli anni 80 tamarri ma farlo in maniera ironica, scafata e contemporanea. Non servono molti ascolti per entrare nel mood, anzi bastano i primi secondi di “Winter Blues”, che mette subito le carte in tavola: synth-pop più o meno ballabile con venature dark e interpretazione vocale appropriatamente drammatica. E si va avanti così, con una delle canzoni più alla Brandon Flowers & co. che curiosamente si intitola “Kill The Killers” - ma non c'è nessun intento violento nei confronti del gruppo di Las Vegas, lo chiarisce bene il testo, ancora di più sul finale cantato in napoletano. L'anima partenopea si fa sentire anche nello schizzato e punkettone viaggio in metro verso la periferia di “Train to Piscinola”. Sprazzi di italianità in un album che per il resto gronda gusto albionico, fra new wave, new romantic e madchester. Ce ne ricorderemo fra cinque anni? Probabilmente no, ma per quest'estate ci farà ballare, e immaginare di essere su un treno per Londra invece che per Piscinola.
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La recensione Modern by Contract di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-17 00:00:00
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