La Rua Catalana Something new 2012 - Rock, Folk, Pop rock

Something new precedente precedente

Quest'album è il contrario di tutto ciò che c'è in giro, ma rimane senza dubbio nel campo da gioco della musica bella.

L'allegria è stata da tempo declassata tra le emozioni umane poco sexy. Cazzo ci fai con l'allegria? Roba da Signorina Buonasera.

Malinconia e rabbia sono il mood del momento, perciò rimettiti quel broncio e i tuoi shorts inguinali che stasera rimorchiamo. Talvolta però qualcosa cambia le carte in tavola, ed è davvero bello scoprire che, nonostante il potere seduttivo del cinismo, c'è ancora chi ha voglia di crederci. Crederci, e dare retta a quella parte di sé che alla penombra preferisce la piena luce. Alla notte, il giorno. Al dionisiaco, l'apollineo. Insomma, quell'indole umana che ha solo voglia di uscire a camminare nel sole, con il sorriso beato di chi è felice senza motivo. Di chi se ne fotte, del "dark side of the cool" e si prende la responsabilità, per una cazzo di volta, di essere ottimista. Una positività verosimile, però, non di quelle da serotoninergico. Una positività che sa dove vuole arrivare, una gioia lungimirante. Ché tutte le cose belle hanno una fine, quindi godiamoci questa balera che è la vita perché quando finiranno i balli non sapremo dove andare.

Quest'album è il contrario di tutto ciò che c'è in giro, ma rimane senza dubbio nel campo da gioco della musica bella. Ecco perché mi piace due volte. Energico come il cd che fai partire al mattino per svegliarti. Solare come la colonna sonora della pubblicità dei biscotti per la colazione. Disincantato come il pulviscolo delle balere. Brulicante come i film di Kusturica. Per tutta la durata del disco c'è un Bregovich nascosto dietro l'angolo che sussurra filastrocche balcaniche e che esce allo scoperto a prendersi il suo minuto e 19 secondi di applausi solo nella traccia finale.

"No more collars, now we are free": liberi di divertire, come i freaks di un circo che hanno fatto della loro sfortuna un mestiere, e che non se la prendono se ridi un po' di loro. Perché magari la posa tenebrosa gioverà al nostro sex appeal, ma come insegnano Fellini, Buster Keaton, Totò, Woody Allen e tutti gli altri, al mondo non c'è niente di più serio che far ridere.

---
La recensione Something new di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-24 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia