Indie che gioca con l'elettronica. Sono ben preparati, hanno un buon futuro davanti, ma manca un po' di personalità.
"Good Morning Sun" è il primo full lenght dei The Venkmans, e grazie ad una produzione di rilievo è già riuscito ad entrare nelle maggiori radio italiane, cosa non da poco.
"Free" e "Juliet The disco" potrebbero tranquillamente essere due b-side di "Hot Fuss" dei Killers, e la dose di indie rock viene rincarata in "Just Follow Me" e "No One Gets The Feeling". Nella title track invece si aggiunge un'influenza à la Interpol, soprattutto per via del cantato baritonale. Con "Critical" sconfinano nel big beat mentre è con "Out Of The Box" che si concedono un attimo di pausa dal groove incessante che ci ha accompagnato fin'ora. "Someone Has To Come Back" si lascia contaminare dall'hard rock classico, guidata da una batteria oltremodo pestata è la scarica di energia più convinta dell'intero lavoro.
A spadroneggiare sono sempre e comunque synth e chitarre i cui incastri ritmicamente perfetti fanno da tappeto sonoro e da colonna portante. Il gruppo toscano ha le idee ben chiare e un sound ben definito, forse un po' troppo studiato a tavolino tende a stancare, nonostante l'alto livello generale avvicinandomi alla conclusione del disco non riesco a trovare un pezzo che spicchi tra gli undici. L'unica canzone che cambia registro è la ballata finale "Comedy", la sola che non invita a scatenarsi in pista.
Questo collage di generi non fa bene all'immagine del gruppo che sembra voler piacere a tutti i costi. È già stata intrapresa una buona strada e non mancano le potenzialità, avverto solo l'urgenza per la band di definire meglio la propria identità prima di perdersi tra le numerose realtà simili.
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La recensione Good morning sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-27 00:00:00
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