Rock e filosofia (spesso superflua).E ancora tanto lavoro da fare.
Come si apprende dalla loro bio, gli Optimal Junks amano giocare il ruolo dei filosofi del rock. Per loro l'essenza della band sta tutta in una triade di stampo hegeliano: Essere, Pensiero, SexDrugs&RockNRoll. Non si avvalgono di una grande ricerca sonora, più che tutto cercano la potenza: il pubblico dev'essere domato, preso per il collo, stramazzato a colpi di chitarra elettrica.
Passo in rassegna le canzoni. "Satisfy my soul": classico pezzo rock, Inizio col giro di chitarra acustica, entrano batteria e chitarra elettrica ed il brano prende corpo. "I'm a man": chitarre acustiche e reverbero per l'arpeggio dell'elettrica. Interessanti i distorti sugli accordi finali, un po' piatto il cantato nonostante l'ottima linea melodica. "Breakdown" è più carica rispetto a "Satisfy my soul" ma non stupisce ugualmente. Bello l'assolo finale, sicuramente uno dei punti più altri dell'ep. Anche il testo è ben riuscito, visuale, immaginifico.
Ora, la filosofia è una cosa, la pratica un'altra. Vanno bene i voli pindarici e i discorsi articolati, ma c'è anche bisogno di sostanza e la potenza qui è ancora poca: un gruppo del genere dovrebbe scuoterti mentre lo ascolti, i Junks riescono a malapena ad attirare la tua attenzione. Buoni i testi, va detto, si percepisce una cura nei dettagli e, più in generale, una fantasia capace di inventarsi belle immagini. E' il primo EP, c'è ancora molto lavoro da fare e tanta potenza inespressa. Io direi: meno chiacchierere più spazzatura.
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La recensione LOVE*ROCK*SEX di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-03 00:00:00
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