I Narcotika, combo palermitano, presenta questo ep in attesa del loro primo disco in arrivo a fine anno. Se dagli anni ottanta vivi non si esce, provare a farlo dai novanta non è che sia proprio una passeggiata di salute. “A volti spenti” per esempio è un rock di matrice battistiana tra i pezzi più tirati de I così e l’ attitudine di Pettenati in "Bandiera Gialla", revival del revival sixties anni novanta senza particolari note. “Favole” invece, partendo da un fraseggio chitarristico mash-up di "Nothing Else matters" e "Don’t Cry", vaga per gli anni novanta più italici, tra melodia e distorsione. Segue immancabile assolone.
“My light” parte da un’introduzione Cure anni novanta, declinati poi nella tradizione del “rock italiano”, portando ad un brano interlocutorio senza particolari colpi di scena, salvo l’assolo virtuoso (strano eh?) con qualche piccola sbavatura. “Imprevedibile” arriva sfogliando il Canzoniere degli anni novanta fino alla lettera T di Timoria. Mancando però sia Renga, ormai dedito a carriera solista, che il maestro Ghedi, ormai impegnato su altri progetti sopratutto extra-musicali, il pezzo non decolla.
In “Ho visto te” ritornano I Così per la strofa ma poi… all’improvviso è subito Afterhours. Il ritornello ricorda in maniera impressionante “Ballata per la mia piccola iena”, anche come timbrica vocale. Se almeno si fosse evitato un verso come “inafferrabile è tutto quello che non c’è” il rimando a Manuel sarebbe meno palese, se possibile. Segue un estratto doppiato da Pannofino di “I love radio rock”: gran film, anche se dopo i Modena City Ramblers viene difficile infilare un monologo in una canzone.
E’ complicato tirar le somme su questo ep. Dentro ci sono molti forti riferimenti e citazioni da gruppi che in passato mi han visto aggrappato alle transenne ed anche i musicisti mostrano una certa perizia. Oggi però avrei preferito scoprire i Narcotika. Aspetto il full lenght.
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