Quante suggestioni in diciassette minuti, un sound evocativo e leggero come bollicine di elettronica capaci di diffondersi nell’aria e riempire ogni spazio, e noi lì a guardare il soffitto o il cielo illuminarsi di musica, a osservare le bolle salire sempre più in alto per poi scoppiare e sparire e illuderci, come sempre. Un ep che mescola dream pop e shoegaze, che riverbera le voci e gioca sulle tastiere con dolcezza, che ricorda i My Bloody Valentine come pure i cristalli cangianti di certe ballate post wave: penso ai Cure più maturi, alle oceaniche distese di magia degli Slowdive, a declinazioni post rock che non esplodono mai preferendo soffermarsi in un limbo di assoluta morbidezza, in bilico tra malinconica decadenza e i sogni.
Sono sorpresa, sono rapita, l’ep è in free download, scaricate e coccolatevi nel tuffo etereo degli Snow in Mexico: piccole cose che aiutano a stare meglio.
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