Tra Coldplay e Libertines, un ottimo debutto.
Una musica energica, ordinata, orecchiabile e coinvolgente. Questo il suggestivo paesaggio in cui si insinua questo primo EP omonimo dei Two More Canvases. Il cantato è di sicuro pregio, un gioco di voci che si diverte a passare da Chris Martin a Julian Casablancas con grande naturalezza. Batteria, basso e chitarre si prendono ognuno il proprio spazio senza voler mettere in secondo piano nessuno, dando vita ad un suono ricco e colorito che si rifà spudoratamente all'indie di stampo britannico.
Con un riff potente ed una voce sicura e sensuale è di buon impatto la traccia d'apertura “I'm Not Dead Yet”. In “Unclean Babe” l'influenza dei The Libertines diventa quasi esagerata mentre in “Desirée” sembra di sentire i The Smiths sull'orlo di una crisi di nervi. Filano via in scioltezza le altre due tracce: “Inner”, in cui le chitarre si danno una decisa ripulita e “All My Doubts”, al contrario la più sporca delle cinque.
Se non fosse che alcune canzoni vanno un po' troppo a trascinarsi stancamente verso un finale che non arriva mai, staremmo parlando di un disco davvero di ottima qualità. Grazie anche ad un mix e ad una registrazione di alto livello, l'esordio per questi cinque giovani ragazzi toscani è comunque molto promettente.
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La recensione Two More Canvases di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-03 00:00:00
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