Semplici e distorti, i Klam prendono lo shoegaze è lo rivestono di melodie indie più contemporanee creando un amalgama rock cupo e sognante. Quattro pezzi bui che raccontano i giorni nostri sottolineando il non ben definito scopo della vita attraverso ambientazioni post industriali e periferie dell’anima. Un post-punk espressione di una crisi generale che la durezza di questo genere riesce bene a celebrare. “Self Titled Cassette” è un muro sonoro dal quale si affacciano linee vocali ben concepite. Durante l’ascolto dei quattro brani la distorsione e il riverbero vengono calibrati così bene da portare paradossalmente ad un suono tanto essenziale quanto chiaro e comprensibile. La semplicità è un punto di forza che devono mantenere. “Gimme black metal” è un pezzone.
Un progetto curato in ogni particolare. Molto bella anche la copertina che riesce ad enfatizzare l’essenzialità e il minimalismo della musica proposta. Se continuano su questa strada li risentiremo presto.
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