Lord Madness
Suicidio Fallito 2012 - Rap, Hip-Hop

Suicidio Fallito

Un passo indietro. Negli anni d'oro della scena rap romana un gruppo piuttosto atipico si imponeva all'attenzione della scena nazionale. Si tratta de Gli Inquilini, in cui militano ben sei membri, ciascuno dei quali gioca a vestire i panni di un personaggio sui generis. Come spesso capita alle crew rap così numerose, ben presto si hanno i primi fuoriusciti, tra cui Lord Madness (o più semplicemente Madness), che da 2007 intraprende una sua carriera solista all'insegna della militanza underground. "Suicidio fallito", album uscito qualche mese fa, è la sua ultima fatica in tal senso.

Si potrebbe parlare di una sorta di concept album dedicato al nome del rapper in questione: il perno attorno a cui ruota l'intero progetto è la follia. Quella follia disturbante e angosciante dei maniaci sessuali omicidi, però: seguendo il filo del racconto, ci si addentra in un'orgia di personaggi noti e meno noti impegnati in atti sessuali di vario tipo e natura. È davvero necessario entrare nel viaggio malato di Madness per riuscire ad apprezzare il disco, ed è molto probabile che solo un esiguo numero di fan irriducibili ci riesca fino in fondo. Il paradosso è che le tematiche e la delivery non si allontanano così tanto da quelle degli album più celebri di Eminem, ma in italiano fa davvero tutto un altro effetto. Siete facilmente impressionabili? Non è il disco per voi. Vi vantate di uno stomaco sano e forte e non siete femministe militanti e incazzate? Potreste scoprire brani molto interessanti come "Balla col demonio" o "Il potere dell'euro" – anche se ad essere onesti non tutti i pezzi sono allo stesso livello. I beat, che spaziano da influenze vagamente dubstep al minimalismo del rap anni '90, offrono un tappeto molto adatto al mood dell'album – ma, sempre per essere onesti, non particolarmente variegato, soprattutto se questo non è il vostro genere prediletto.

In conclusione, la cupezza e l'ironia macabra di "Suicidio fallito" ricordano un po' i Cypress Hill di metà anni '90, ma con qualcosa di fuori posto. Madness è innegabilmente molto bravo, ma data la ripetitività delle tematiche e dei nomi citati, per non parlare della lunghezza del disco (ben 17 tracce) è un po' difficile farsi piacere l'album nella sua interezza, soprattutto se non masticate rap italiano a colazione. Merita almeno un ascolto per curiosità, però.

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