Mischiano i Public Enemy a quella techno asciutta e martellante che rese celebri i gabber degli anni '90, passando per sample orientaleggianti e la trap. Un ep fresco a al passo coi tempi.
Avvertenze per l'uso: questo non è un disco per tutte le ore del giorno e della notte. E se vi ritroverete ad ascoltarlo per la prima volta di mattina presto, come è successo a chi vi scrive, sarà un risveglio decisamente col botto, di quelli da capelli dritti e caffè che vibra nella tazzina contagiato dal subwoofer. Utilizzare con cautela la manopola del volume, insomma, o farlo a vostro rischio e pericolo (e dei vostri vicini).
Ma facciamo un passo indietro. Golden Toyz è un milanese partito dall'hip hop tre lustri fa e approdato alla cosiddetta EDM, o musica elettronica da ballare che dir si voglia, senza mai focalizzarsi troppo su un sottogenere in particolare. Nella sua carriera ha macinato parecchia strada e calcato altrettanti palchi, tra cui quello dello Sziget, dopo aver vinto l'edizione 2012 del dj Sziget selection. Si ripresenta oggi con l'EP "Tribal”, sei tracce densissime di suggestioni e riferimenti a tutto il suo background musicale.
Se in precedenza GT rimbalzava tra un genere e l'altro, stavolta si può dire che li abbia frullati tutti insieme, ma in maniera sapiente: ogni brano, infatti, ha un suo preciso filo conduttore, cosa che argina di parecchio l'effetto mischione che spesso si respira in questo genere di progetti. Si passa da campioni vocali dei Public Enemy a quella techno asciutta e martellante che rese celebri i gabber degli anni '90, passando per sample orientaleggianti, batterie grasse rubate al boom-bap, drop selvaggi e molto altro ancora. Il tutto condito con un'atmosfera prevalentemente trap che rende l'EP un prodotto fresco e al passo coi tempi.
Insomma, mettetelo in play e non ve ne pentirete affatto: The Golden Toyz può tranquillamente aspirare a una carriera simile a quella di tanti suoi colleghi da esportazione. Se i vetri delle vostre finestre cominciano a tremare, però, vi suggeriamo di diminuire i decibel seduta stante.
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La recensione TRIBAL di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-21 00:00:00
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