BOHEMIENBOHEMIEN2013 - Cantautoriale, Punk, Dark

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E che passato sia! Torna una delle band seminali per il dark-rock tricolore a riverberare la parte più oscura e decadente dei primi anni ’80.

Cominciamo subito col dire che i Bohémien per il dark-rock italiano sono sempre esistiti. Quando nel 1985 i Litfiba uscivano con “Desaparecido” e Faust’O partoriva “Love Story” la band romana si affacciava sulle scene con “Sangue e Arena”, un EP d’esordio che gli appassionati ricordano ancora con struggente nostalgia. Meno tecnica ed evocativa dei colleghi fiorentini e del tutto scevra dagli ermetismi cantautoriali del musicista friuliano, la band di Alex Buccini scavalcava i concettualismi sognanti della new wave, ormai agli sgoccioli, per addentrarsi in territori più ruvidi e teatrali, imparentandosi con il deathrock californiano dei Christian Death e la gothic-wave sinistra di Sex Gang Children, Theatre Of Hate e Virgin Prunes.

Oggi, a 27 anni di distanza e dopo molteplici disavventure artistiche ed umane – su tutte la tragica scomparsa del batterista Walter Vincenti nel 2006 – riaffiorano quasi intatte le medesime suggestioni dell’epoca e il perduto passato ritrova vigore tra i solchi di questo nuovo omonimo album ma, purtroppo o per fortuna, sempre di passato si tratta. Una maggiore sensibilità cantautoriale nella scrittura dei testi (“Un altro sabato ancora”, “Dov’è il sublime”) non dissolve la sensazione d’imbalsamatura che trasuda da tutte le tracce: oltre ai già citati riferimenti, per nulla ripudiati, si sprecano le citazioni altrui con la stessa meccanicità di un oscuro juke-box, dai primordiali Cure de “Gli occhi degli amanti” ai Sisters Of Mercy de “La macchina del tempo”, fino ai ripetuti richiami alle produzioni più darkeggianti dei Litfiba stessi (“Serial Painter”, “Lo spettro della rosa”, “Natura morta”). Ciononostante, come una bellezza sfigurata dal tempo avvolta da un drappo di seta nera, questo gradito ritorno continua ad affascinare come un tempo, nonostante quel seducente anacronismo di fondo (dalla taratura dei suoni agli arrangiamenti e ai testi) che farà la gioia di tutti i cultori del genere (compreso il sottoscritto).

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La recensione BOHEMIEN di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-22 00:00:00

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