The Brain Olotester Wash your blues away 2013 - Psichedelia, Folk

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Confidenze in salsa psych-folk. Un ottimo album

Il tema dell'intero album è l'amore per la moglie. Beh ditemi, donne che leggete questa recensione, chi di noi non vorrebbe avere un musicista che ci dedica l'intero album? Ebbene, questo amore imponente e forte traspare irradiandosi da tutte le tracce. È un disco molto intimo e a sottolineare questo rapporto quasi confidenziale tra l'artista e l'ascoltatore, è presente lungo tutto l'album una voce delicata, sussurrata ed esitante. È come se Giuseppe Calignano, questo il nome che si cela sotto The Brain Olotester, ci volesse confidare un segreto.

"Wash you blues away" è un album completo, fatto di canzoni che seguono perfettamente i dettami di un genere folk cantautoriale, ed altre tracce più sperimentali che si avventurano per i sentieri indie e psych. 
Le tracce scorrono tra echi di Magnetic Fields, Belle & Sebastian e ‪Gorky's Zygotic Mynci‬, con il frequente incontro di voci maschili e femminili ed un tappeto musicale sognante e ben curato che ci riconduce ad atmosfere primaverili e ariose.

"The Queen the Rose and the Moon" è una delle tracce più oniriche, l'uso di batteria leggera e piatti siglano un brano dalla delicatezza estrema, arricchito anche da suoni che richiamano la psichedelica. "The sad ballad of Mister Spacemen" è invece una canzone con sola voce e chitarra, molto classica ma sicuramente d'impatto. La mente corre a personaggi importanti come Townes Van Zandt ed Elliott Smith, ma anche alle ballate da osteria davanti ad uno sparuto gruppetto di amici e ad un buon vino ("Lazy Days"). Nell'album c'è spazio anche per interludi interamente strumentali ("Remeber me").

L'ultima traccia, che è anche la title track, è un finale con un duetto ancora sulla scia Belle & Sebastian: il giusto sigillo ad un album che è una vera e propria dichiarazione d'amore. Complessivamente il disco si ascolta con piacere, è un buon album da primavera: positivo e sereno. Il mio unico appunto per i prossimi lavori è quello di provare a dare un'impronta differente alle voci magari rendendole più decise e meno sussurrate, perché questo tipo di linee vocale possono risultare, alla lunga, un po' stancanti. 

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La recensione Wash your blues away di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-22 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • giuseppe.calignano 11 anni fa Rispondi

    Riferimento colto e azzeccatissimo! I Biff Bang Pow! sono una band tanto oscura quanto entusiasmante. Grazie!

  • mantra100 11 anni fa Rispondi

    .. primi BiffBangPow !!!