Tra Animal Collective e Boom Boom Satellites, un disco bellissimo e imprevedibile.
Questo è un disco bellissimo ed entusiasmante. Perché? Perché l’elettronica si intreccia con la psichedelia in tutte le sue declinazioni, barrettiane, watersiane (del Waters di “Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict”) beatlesiane, krautrockiane (perdonate i neologismi) risultando sempre di una freschezza invidiabile e rara.
Provenienti da Torino, nel giro dei Drink To Me (metà del duo, Davide Tomat, già voce dei N.a.m.b., ha prodotto il loro “Brazil” del 2009), ammiratori degli Animal Collective, nonostante un comunicato stampa un po’ pretenzioso, infilano otto tracce una diversa dall’altra, eppure con un fortissimo marchio di fabbrica e un grande senso della forma canzone nel suo significato più nobile, senza mai annoiare un microsecondo, trasportando anzi l’ascoltatore in un vortice di suggestioni oniriche: un viaggio cosmico saltellando di pianeta in pianeta, dove l’inaspettato giunge dall’ingresso di climi sonori differenti e mirabilmente coesistenti nello stesso brano.
Mi ricordano un disco e un gruppo che (forse) non conoscono, ma con lo stesso mood e lo stesso fortissimo impatto: “Out Loud” dei giapponesi Boom Boom Satellites, 1998, anch’esso fatto di evocativi ibridi musicali continuamente sorprendenti. Bene, bravi, chapeau!
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La recensione OTTO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-20 00:00:00
COMMENTI (1)
Yepp!