Pop rock di springsteeniana memoria. Perché popolare non è una brutta parola.
La storia degli Psychic Twins è molto interessante, è un duo composto da un ragazzo ed un signore di due età molto diverse tra loro: uno nella sua valigia ha portato la musica e l'altro i testi. I due si sono messi a suonare ed insieme si sono trovati perfetti, così sono nati gli Psychic Twins: un progetto che musicalmente affonda le sue radici nel rock pop, con qualche spruzzata di folk. Mi ricordano moltissimo Springsteen, una passione che nessuno dei due gemelli psichici nasconde, anzi.
E sprigsteeniana è proprio la prima traccia, "The two sides", con assoli di chitarra tipicamente rock blues anni '80 e '90, che strizzano l'occhio anche al jazz e funk ("Pain straight no ice"). Se "Lock me in" ci ricorda i Rolling Stones, ed il rock'n roll classico alla Elvis, "Drops of time" è invece il momento più riflessivo dell'album. Si sentono forti anche qui le radici nel rock anni 70 e 80, in alcuni passaggi il brano richiama i Pink Floyd. Per tutti i minuti della sua durata, "Crossings" si alterna tra richiami al rock tirato e malinconico di Bruce Springsteen ("More weight to the lid") e a Mick Jagger e soci. La chiusura è affidata a "Without You": un blues a due voci, che diventa pop sognante, arricchito da un elemento femminile. Il brano è il giusto sigillo di chiusura a questo disco che non sfigurerebbe nell'ambito della "musica da classifica", essendo l'esempio di un rock pop molto popolare, easy listening e con linee semplici e immediatamente comprensibili.
Se si può rimproverare qualcosa agli Psychic Twins è il fatto di aver lasciato poco spazio all'innovazione e alla sperimentazione. Si poteva sicuramente scegliere di percorrere strade un po' meno battute, tuttavia il risultato è indubbiamente piacevole all'ascolto. Ed ora scusate ma mi è venuta una gran voglia di sentirmi un bell'album del Boss.
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La recensione Crossings di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-18 00:00:00
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