Un rock dallo stampo tradizionale, figlio della scena alternative anni '90. Tecnica, impegno e passione non mancano: la personalità invece si.
Gli Ottovolante amano definirsi un gruppo rock sperimentale. In realtà il loro sound è eterogeneo, ma piuttosto tradizionale. Il duo molisano affonda le sue radici nella scena alternative anni ’90, dai Timoria ai Litfiba, con echi che ricordano i Verdena pre “Requiem”. Un giusto compromesso tra l’irruenza del grunge, melodie catchy e qualche incursione nell’elettronica. Malgrado ciò l’esito finale è piuttosto altalenante. Pur lasciandosi ascoltare senza patemi “La Battaglia delle Mille Lepri” è un debutto che non lascia il segno. Ci si trova qualche spunto interessante, non sempre però approfondito adeguatamente. Alla fine le soluzioni più semplici si rivelano anche essere quelle più gradite. Come la graffiante opener “Le notti di Jack Anteruegher”, “Mostri Invisibili” o la più intima parentesi acustica di “Adesso torno”. Si fa fatica però ad individuare in esse una caratteristica distintiva. Gli svariati riferimenti a realtà affermate prendono il sopravvento su quello che dovrebbe essere uno stile più personale e riconoscibile. Tecnica, impegno e passione non mancano. Vedremo se basteranno per condurre gli Ottovolante a ben altri traguardi.
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La recensione La battaglia delle mille lepri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-18 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie a Nicolò, sono critiche che accettiamo ben volentieri. Alla prossima!