Un' indigestione di ritmi del passato: rock'n roll, surf e swing. Per i nostalgici della brillantina.
Quanto è bello attingere a piene mani dai ritmi e dai generi dei bei tempi andati: i Needlework non fanno eccezione. Ci propongono un album, "NeedleWOK", che incarna pienamente le sonorità del passato. Dentro ci potete trovare un bel po' di rock 'n' roll e di rockabilly in primis, ma anche country e perfino funky. Le melodie sono sicuramente leggere e orecchiabili, scorrono canzone dopo canzone. I Needlework ti stampano un bel sorrisone sulla faccia, aiutati anche da una produzione ben curata e da un rock 'n' roll che vuole andare diretto. Non manca la componente surf, proposta nel terzo pezzo: "Out of Here" che ci sorprende con dei riff alla Blues Brothers.
"Couples" è il brano meno sornione, quello che si spinge anche in territori un po' funky: i riff di chitarra accompagnano con ritmo serrato la voce; forse il pezzo migliore. "Cowbell", "Sally's End" e "The Last One", così come i primi pezzi ("Wedding Guest", "Sunshine") viaggiano ancora sui ritmi country/rockabilly con frequenti stop 'n' go tipici del genere. Chiudono "Through you (Pulp 2.0)" dove è ancora lo swing delle chitarre sincopate a fare da protagonista e "Get Me Back": ballatona rock finale non troppo memorabile, ma più che adatto in un disco del genere. E dico così perché "NeedleWOK" è un album sostanzialmente piacevole all'ascolto, molto solare e easy listening, tuttavia sulla lunga distanza corre il rischio di essere abbastanza ripetitivo. Se si escludono alcuni episodi leggermente differenti il resto dell'album marcia sempre sul medesimo impianto sonoro e a lungo andare può risultare un po' stancante.
Una cosa, però, è certa: se fate una festa chiamate a suonare i Needlework, l'effetto danzereccio sarà assicurato.
---
La recensione NeedleWOK di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-31 00:00:00
COMMENTI (1)
Bella recensione su rockit! grazie Eleonora!!!!!!!