“Tutto è già stato inventato”, ok, ma si può sempre riciclare bene. Cosa che Piccolo spazio non fa.
Hai presente quando sei a una mostra a guardare quest'opera che consiste nel filmato dell'artista che si taglia i capelli e pensi Ok, sono ignorante, ma perché se si filma lei è un'artista e se mi filmo io sono una scema che si filma mentre si taglia i capelli? Poi ci sarà qualcuno lì alla mostra che invece penserà Figo, anch'io posso fare l'artista, ed esprimere il mio ricco universo interiore usando solo me stessa e uno smartphone!, e tu te la ritroverai magari alla prossima mostra e ti chiederai perché una che si filma mentre si depila le ascelle è un'artista e tu no. Adesso io per esempio sono qui a chiedermi se, campionando delle basi di elettronica spicciola e declamandoci su con tono monocorde pseudorap le lamentele di quando sono al pub presa male e ammorbo tutti dicendo che voglio scappare a New York e che mi mancano gli anni novanta, potrei definirmi musicista. Chiariamo: la filosofia del “puoi farlo anche tu” è nobilissima, e non devo certo stare qui a parlare di punk, annessi, connessi e implicazioni storico-socio-musicologiche, però. Però “puoi farlo anche tu” non significa che “devi”: va bene, hai ascoltato gente che declama e hai pensato Figo, anch'io posso fare dischi, ma invece no, se non hai un barlume di visione artistica che vada oltre il copia-incolla di suoni elettrostantii e voce metallica che rima “televisione, alienazione, confusione” lascia stare, puoi farlo sì, ma lo farai nel modo sbagliato.
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La recensione Le nuove canzoni di Piccolo Spazio Riflessioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-27 00:00:00
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