Tra il trip hop l'elettronica e il reggae: spaesatevi con Lonesterdam.
Sophie Lillienne è il nome femminile dato ad un progetto tutto maschile che nasce dalla mente e dalle mani di Vezzo, musicista, cantante (in alcune tracce del disco) e produttore.
In questo full lenght sono gli strumenti, i campionamenti ed i ritmi ossessivi creati da Vezzo a farla da padrone. Ci sono gli spazi sconfinati lasciati al gioco dei suoni ed alla sperimentazione musicale, spazi che regalano all'ascoltatore una sensazione di piacevole spaesamento. Il concept dietro a "Lonesterdam" è infatti quello del viaggio, della scoperta dei luoghi, e dei non luoghi. Scritto e prodotto tra Amsterdam e Londra (da qui anche il titolo) rappresenta una specie di viaggio fisico e psicologico che diventa più scuro quando i brani si fanno maggiomente trip hop ("Belong", "Lost", "20000 (s)tones") oppure più leggero quando si lascia andare a derive reggae ("Rainbows and Rain"). C'è spazio anche per un electro pop delicato e intimista come in "Secrets" su tutte, ma anche in "420", "These Days" e "Daddy's Dragonfly".
L'influenza e la mano decisa di Tommaso Mantelli (Captain Mantell) è percettibile, e la collaborazione si è concretizzata anche in un tour che ha visto i due musicisti presentare i rispettivi album in diverse località europee. Tirando le somme, "Lonesterdam" è un album mai eccessivo, dosato in modo da occupare costantemente le orecchie ed il cervello dell'ascoltatore e condurlo in un interessante viaggio fatto di melodie ripetute e voci appena sussurrate. Ascoltatelo mentre passate lo swiffer sul pavimento di casa, o mentre vi rilassate davanti a un bicchiere di vino con i piedi sul tavolino: sortirà lo stesso effetto avvolgente e distensivo. Come una tisana.
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La recensione Lonesterdam di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-09 00:00:00
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