Personalità e senso spiccato dell'ironia. Un buon ep tra punk e cantautorato.
Non si può di certo dire che i Dulco Klo Chan difettino di personalità e senso dell’ironia: malgrado un mini Ep dagli esiti godibili, seppur condensati in poche tracce, il trio ostenta un’anima rock lenta e maestosa, in duello col cantautorato ballad più caldo e intimista. Del punk restano l’irruenza espressiva e lo spirito indipendente, mentre il linguaggio della musica devia pure verso il funk. Chitarre ritmiche dalle scariche definitive e tensioni di batteria che non mollano mai in "Silvano Pistola"; cielo plumbeo, grigio scuro, opprimente in Umore nero in bilico su di un filo elettrico dal suono cupo e dinamico percorso da venature claustrofobiche; riff di chitarra con puntualità da metronomo in "Mi sputo in faccia". Ineludibile l’argomentazione politica e ironicamente beffarda la faccia dei testi: slogan e frasi da produzione surrealista. L’esercizio musicale è di certo sviluppato senza supponenza, con una nervosa furia rock che quando si placa allenta la tensione e la incupisce, ma non offre una chiara visione dell’impresa. Occorrerebbe sentirne un lavoro per intero e goderli dal vivo per decifrarne meglio la virtù.
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La recensione DKC (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-20 00:00:00
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