No, gli Imago Lunae non lasciano sbalorditi pienamente al primo veloce ascolto, bisogna prestare attenzione, solo così si percepisce la classe cristallina pronta a conquistare l'ascoltatore. Queste cinque tracce rappresentano un elettronica ibrida, lenta, che si impossessa gradualmente di linguaggi trip-hop, ambient e pop. E Poi c'è la voce di Giulia Fraternale, capace di amalgamare il tutto. Un timbro impeccabile, pulito a tratti algido. E anche se in alcuni frangenti si perde in troppi virtuosismi di stile è proprio questo elemento che riesce a rendere tutto un po' più magico, più trascendentale, creando un'atmosfera di sottile e piacevole tensione.
Un ep dove l'intelligente lavorazione digitale del suono, accompagnata da una chiarezza compositiva rendono i pezzi una riuscita avventura sonora, fluttuante e avvolgente quanto basta per espandersi con lenta perseveranza nell'immaginario dell'ascoltatore. È un sound che mischia sapientemente suoni secchi e freddi con vibrazioni calde e seducenti, che in alcuni pezzi come “Imago Lunae”, “Kingdom of universal contact” si impossessa del corpo e della mente in maniera quasi completa, lasciando molto spazio ai pensieri dalle tonalità tendenti al notturno.
Un primo lavoro suggestivo per gli Imago Lunae, certo, è difficile dare un giudizio completamente positivo a un opera prima, la completa maturità manca, si sente, ma ciò nonostante rimane un'esperienza raffinata da provare e non escludo affatto che possa rivelarsi un ascolto longevo, da esplorare piacevolmente.
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