Il rock progressivo in un lavoro per gli appassionati del genere.
Intrisi della poetica di James Joyce, i pisani Eveline's Dust danno alla luce nella primavera 2013 “Time Changes”, ep d'esordio registrato negli ultimi mesi dello scorso anno. Il ritorno del rock progressivo: l'opera prima della band è un manifesto delle influenze musicali più importanti per i quattro, ed accostare nomi del calibro di King Crimson e Porcupine Tree è più che congeniale quando si tratta di capire la matrice artistica cui si è attinto. I ritmi irregolari e le ampie sezioni strumentali non coincidono sempre con una “presa” sull'ascoltatore: se “Your skin” si configura come apripista convincente, che nel suo crescendo riesce anche a coinvolgere, lo stesso non si può dire di brani come “Dreaming of her” e “Spleen” i quali, superando i 7 minuti di durata, si pongono come piccole suite tutt'altro che immediate.
Gli Eveline's Dust non sembrano quindi rivolgersi alla massa, ma piuttosto ad una robusta nicchia che apprezza ancora la musica fatta attraverso una certa prospettiva che, viste le attuali classifiche discografiche, non sempre è gradita. Discorso che può essere non condivisibile, ma che una buona produzione e performances studio robuste riescono a confutare rendendo questo ep un episodio convincente per i cultori del genere, e non solo.
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La recensione Time Changes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-31 00:00:00
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