Quella degli Psychofagist è una viscerale nonchè incompromissoria furia destrutturante all'interno dei contesti noise più estremi. Esasperati ed esasperanti, il terzetto di Novara non è di certo alle prime armi o da prendere sottogamba per quanto concerne la sperimentazione del dolore in musica. "Song of Faint and Distortion" è un 'amalgama spastica e convulsa che sembra unire la geometricità del math-post-hardcore ("Blankness.Reigns.Supreme") ad attitudini apocalittiche tipiche del death e grind più estremo, il tutto virato in pura e cieca furia noise (anche grazie al coinvolgimento dei Napalmed, celebre trio dedito al rumore più forsennato attraverso effettistica non convenzionale). Vagonate di cacofonia ed irragionevoli frastaglie di free jazz-core ("Movement") si scontrano ed intrecciano per poi esplodere in cervellotiche ed adrenaliniche scariche di rumore epilettico e disumano (" Neuronopatia Sensitiva Subacuta")
Cambi di tempo, stop 'n go ("Inhuman 3.0"), esplicite affermazione di un estro artistico non indifferente ("An Autism Aenigma") confermano gli Psychofagist tra coloro che ben hanno saputo apprendere dalle lezioni di John Zorn nonchè da tutta l'estetica del crossover inteso come ricerca di un sound unico attraverso sperimentazione, sovrapposizione e disgregazione. Lasciatevi trivellare membra e anima.
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