Una cosa che mi è venuta in mente ascoltando questo ep è la puntata di Boris in cui il divo Stanis manda un messaggio al "suo amico" Wim Wenders mentre lo aspetta inutilmente sul set, scrivendogli uno sgrammaticato thank you for being so not Italian. La frase che ho pensato per i Lies era più o meno la stessa. Personalmente ho smesso da tempo di appassionarmi alle varie discussioni su esterofilia/non esterofilia, situazione della musica in Italia eccetera, ma in questo caso non ho potuto non pensarci, visto che nell'elettronica più che in ogni altro campo, se la intendiamo come musica un po' più da ascolto e un po' meno da sbronza molesta, i nomi qui scarseggiano.
I Lies si contraddistinguono subito per la loro raffinatezza, una cura che parte dal suono e pervade tutto, dalla copertina del disco al video di "Escape I/S/M". Portano a casa la lezione ambient e la incattiviscono ("Snow from Africa"), arrivando anche a dei risultati ballabilissimi ("What U Give", il mio pezzo preferito). La caratteristica che li rende molto bravi è che riescono a dare del ritmo senza mai esagerare, senza oltrepassare una certa linea di eleganza che fa da collante al tutto. A dare altre sfumature e lanciarsi in direzioni diverse ci pensano poi i tre remix finali (uno su tutti, quello di Oli Slack). Un lavoro davvero bello.
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