Pop elettronico ironico e provocatorio socialmente utile ai fashion addicted.
"Non è facile essere alla moda" è il disco d’esordio dei Maddai, gruppo torinese ironico e diretto, che vanta la collaborazione di Madaski degli Africa Unite alla produzione artistica. La sua presenza si nota nella cura e nella varietà delle sonorità, che vanno da un elettro-pop dai motivetti ripetuti e incalzanti, a musiche più rilassate e melodiche.
L’ironia è lo strumento fondamentale usato dalla band negli 11 brani che compongono il disco. I protagonisti sono quasi tutti personaggi-stereotipo dell’epoca moderna, ossessionati dalla smania di apparire e dall’ostentazione del proprio essere alla moda, che li porta inevitabilmente a diventare ridicoli o a sacrificare valori ben più importanti. Così una ragazzina che ha appena acquistato l’ultimo modello di borsa di Louis Vuitton litiga con la sua amica invidiosa che vuole farsela prestare, come se il valore della persona passasse attraverso i suoi vestiti e l’amicizia cede inesorabilmente il posto all’apparire ("Borsa"); oppure quello che finge di essere un nerd, tenta di essere ciò che non è e risulta immancabilmente ridicolo, credendo che un cuore della Apple possa permettergli di amare meglio, e adorando un marchio artificiale ("Fingo di essere un nerd", singolo e videoclip anticipatori dell’album); o ancora la ragazza ubriachella che per divertirsi ha bisogno dell’alcool e il giorno dopo dimentica persino di essersi innamorata ("Ragazza ubriachella"); senza scordare il brano-simbolo di tutto il disco, "Perché sono una pecora", che descrive la tendenza moderna dominante ad uniformarsi, ad essere per la maggioranza ad ogni costo, come un gregge di pecore, sopprimendo la propria individualità, fino al riferimento alla “cultura di massa” della pubblicità che influenza le arti ("Tutto pulito"), splendido spot di un prodotto sgrassante superconveniente che pulisca la coscienza.
Le sonorità sono semplici, i riff risultano orecchiabili e rimangono subito impressi, da canticchiare alla fine di ogni brano. "Berremo gioia" è il tipico esempio di pop-elettronico, che ricorda i primi Baustelle scanzonati; "Borsa" si serve di suoni anni ’80 e di ripetizioni giocose nel testo; "Fingo di essere un nerd" rievoca la nostalgia del pop anni ’60; "Difatti" è un gioco di parole continuo su musica spensierata; e così via. A questo si accordano testi diretti, ironici e provocatori, a cui qualcuno reagirà ridacchiando amaramente, conscio della verità da cui sono ispirati, mentre altri si sentiranno offesi nell’intimo.
L’ascolto è piacevole e godibile, ma dietro l’ironia e la semplicità dei testi, si nasconde l’intento ben più profondo di denuncia sociale. Un inno dedicato al recupero della propria individualità. Un buon disco.
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La recensione Non è facile essere alla moda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-10 00:00:00
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