Nessuna fantasmagorica invenzione. Nessun pirotecnico gioco di prestigio. Solo uno scarno pop cantautorale. Chitarre acustiche pizzicate dolcemente, qualche tastiera, qualche lieve effetto rumoristico e una voce calda che trasporta parole su parole. Questi sono gli elementi che si incontrano nel primo ep dei Jiurrande, cinque tracce minimali, personali, poche pennellate che tratteggiano i sentimenti malfermi di una generazione, la nostra. Un ep dalle sfumature semplici che riesce in alcuni frangenti a stuzzicare e ad avvolgere in maniera confidenziale. Il pezzo che funziona meglio per il taglio intimista e per l'alta dose di fibra emozionale è “Il Saggio”, dove la melodia della chitarra aggraziata svolge il ruolo principale, guidando con piacevole decisione le parole. Certo il problema principale di questo lavoro è che mostra un ambiente a tinte unite, senza particolari diversificazioni e progressioni melodiche, tutto appare un po' piatto, in alcuni frangenti il gioco chitarra-voce non avvolge come si deve. Tuttavia con le necessarie variazioni liriche e stilistiche, potrebbe venirne fuori qualcosa di davvero buono, potrebbe ovvio: le premesse comunque ci sono.
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