Un po' più maturi dei Cani, ma meno generazionali. Anche un pelo più raffinati dello Stato Sociale. E decisamente più mainstream, in generale. Almeno negli intenti.
I Galleria Margò vivono tra Milano e Bologna ed esordiscono con “Fuori tutto”, un disco pop velato di elettronica. Movimentato, con molti pezzi catchy, sia nei testi che nelle melodie. Con rime che si rifanno alla quotidianità e che fanno effetto, perché non sempre te le aspetti una canzone.
C'è l'ombra di un Franco Battiato scanzonato, della scuola di cantautori da Max Gazzé e dintorni. E cenni di power pop più indie, come in “Paga tu” o “Linea gialla”.
Per essere un esordio, non è affatto male. E probabilmente, se ben prodotti e guidati con intelligenza, potrebbero anche diventare “virali” e affermarsi. Il rischio, però, è di non lasciare tracce degne di essere ricordate a lungo. Per quello, ci vorrebbero energie e idee un po' più consistenti. Perché il perimetro che si sono disegnati intorno, di solito, è un posto in cui si sta stretti e in cui il tempo scade in fretta.
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