Due facce della stessa medaglia: una più heavy, l'altra tendente al pop. L'amalgama però è perfetto.
Ascolto la traccia iniziale di questo album e mi chiedo se per caso Jerry Cantrell e Josh Home non avessero messo in piedi un progetto con Giovanni Gulino dei Marta sui Tubi. Senz’altro sarebbe stata una collaborazione suggestiva, fuori dagli schemi, materializzatasi però solamente nella mia testa.
Nella realtà sono stati gli Shed Of Noiz a indurmi questa allucinazione. Non c’è che dire, il loro disco d’esordio è una bomba. La sola presenza di due brani come la titletrack “Re:Son” ed “Immutevole” ne giustificano l’acquisto. Nel primo il riff di chitarra nasce da un cocktail equilibrato tra sludge, heavy metal, grunge e hard rock. Distorsioni strabordanti e ritmiche irruenti, in poche parole una vera mazzata. La seconda invece è una cavalcata di 5 minuti degna dei migliori Tool. Struttura labirintica, sincronismo perfetto ed un cantante in grado di destreggiarsi abilmente tra i numerosi cambi di tempo.
Non è dunque campato per aria il paragone con il sopraccitato Gulino. La sua è infatti una voce potente, pulita, magnetica, forse però non sempre dotata della giusta dose di cattiveria. E’ proprio questo fattore che la porta a rendere maggiormente nei momenti più riflessivi. Ne giovano la ballata acustica “Senza Peso”, che ci ricorda i bei tempi in cui agli MTV Unplugged suonavano band di un certo spessore, o l’elettrica dolcezza di “Aurora”.
Gli Shed Of Noiz ci mostrano due facce della stessa medaglia, una votata a sonorità più aggressive e l’altra invece tendente pop, vicina dunque a realtà come i Marlene Kuntz o Deasonika. L’amalgama però funziona, non vi sono cali di tensione o passaggi a vuoto, segnale che un certo livello di maturità compositiva è già stato raggiunto. Un debutto del genere non può che innalzare le aspettative riguardo al futuro del gruppo. Saranno in grado di non deluderle? Le premesse per fare ancora meglio ci sono tutte.
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La recensione RE: SoN di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-05 00:00:00
COMMENTI (2)
album che mi ha colpito subito, soprattutto per le atmosfere chesono riusciti a creare in "Corri Dora". Come dice giustamente la recensione, una voce più cattiva forse sarebbe più "a tema", ma non disperiamo: nei live la grinta e la bravura vengono fuori! Thumbs up
Recensione ineccepibile per una band che non ha niente da invidiare ad altre ben più blasonate. Consiglio caldamente di vederli dal vivo, meritano.