“People Do Not Know Who Rule” dei Sense Of Akasha era un album enorme, per la qualità di una scrittura che era riuscita a raccontare una storia ibrida e affascinante tra Mogwai e Broken Social Scene. Ecco, i Good Morning Finch con l’ep “Cosmonaut” hanno tutto il talento che serve per riprendere quel discorso e portarlo verso nuovi, ulteriori sbocchi. Tipo affrontare il post rock con una chitarra acustica (“Alexis Graciov Is Gone”) o diluirlo all’interno di droni siderali (“Sputnik Girl”). C’è anche spazio per un puro modernariato anni Novanta (“Running Away On Undine Asteroid” e “Last Rocket From Moscow To Neptune”) che sfoggia splendore tra crescendo da manuale e arpeggi da serie A. I Good Morning Finch potrebbero diventare i Giardini Di Mirò degli anni Dieci. Scommettiamo?
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