Tra melodie mediterranee e fraseggi prog d’albione per un frutto ancora acerbo.
Sono cinque, vengono da Milano, suonano prog-rock di matrice inglese con influenze mediterranee e sono “una compagine di 5 ragazzi poco professionali” (cit. dalla biografia del gruppo). Potrebbe essere un modo di presentarsi facendo dell’auto-ironia ma, dopo l’ascolto di questa prima prova, sembra più un mettere le mani avanti sul risultato ottenuto.
L’obiettivo è ambizioso, soprattutto per un’opera prima. La partitura sul leggio è abbastanza intricata ma scorre piuttosto fluidamente. Le parti dei singoli strumenti, nonostante qualche imprecisione di scrittura, sembrano spesso incastrarsi e non cozzare l’una con l’altra. Ci sono orvero alcuni passaggi irrisolti da cui talvolta cercano di uscire forzando l’accento sulla dinamica, ma il lavoro nel complesso riesce a reggersi per i forti appigli con la scrittura di genere.
Quello che invece penalizza fortemente il lavoro nel complesso è il contributo dei singoli, dovuto, penso e spero, ad una mancanza di riascolto e di padronanza delle parti. E se è comprensibile il voler mantenere quanto più possibile l’atmosfera live, il risultato è ancora acerbo ed impreciso. Le parti di chitarra soprattutto, centrali in questo lavoro, sembrano a volte suonate con insicurezza ed i suoni, sia dei singoli che di mix generale, lasciano ancora a desiderare.
Forse l’urgenza di registrare a tutti i costi ha accellerato un po' i tempi: con un po’ di calma e di cesoia a semplificare si poteva ottenere un lavoro migliore. Il materiale a disposibizione è buono, potevano organizzarlo meglio. Vedremo in futuro.
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La recensione Ångström EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-17 00:00:00
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