Un'opera letteraria e musicale dal duplice valore artistico, un libro e un album originali e appassionati.
Un mazzo di tarocchi, una locanda, un giovane e un vecchio: la combinazione di due vite in ascolto, quando sono le carte a parlare della vita. Eros e tanatos, indagine e viaggio, scoperta e mistero al centro di un tavolo dove si raccolgono i percorsi del mondo. Verrebbe da dire un “castello dei destini incrociati” di Calviniana memoria, ma con un’originalità strutturale e compositiva del tutto unica. Già, perché l’opera dei Karasciò contiene un libro e un album che si completano a vicenda. Il libro può essere letto da due versi, l’inizio e la resa dei conti, in quanto non può esserci un inizio senza una fine in qualsiasi storia; e l’album è un dolce corredo alla letterarietà del lavoro. La musicalità folk e cantautorale dei pezzi, a cavallo tra la raffinatezza di Fabrizio de Andrè e la gitanità di Mannarino, segue i tarocchi del testo. Pertanto "Apologie" è il racconto di una partenza, "Sole e Calypso" la strada per raggiungere l’amore che si è scelto di inseguire, "Mediterraneo" l’andare per mare alla ricerca di un porto in cui stabilirsi, "Abilmente differente" è la fortuna che bacia di nascosto senza un criterio. E poi oltre fino all’epilogo dove si arriva all’"Inferno dei viventi" che si decide di non vivere perché si sceglie di vivere. La Piccola orchestra Karasciò realizza un’opera di sublime e originale valore artistico. Personalmente, la ritengo di maggiore risonanza letteraria piuttosto che musicale, tuttavia un bel paesaggio picaresco che sa di vino e di vita.
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La recensione Apologia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-16 00:00:00
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