Musica fuori dal tempo, avevo scritto due anni fa per descrivere le sonorità degli Ashram, funerei-eterei musicisti dei giorni nostri ma non troppo…
Confermo l’impressione ma, ora che hanno registrato il primo vero album per un’etichetta francese (distribuito in Italia da Audioglobe), bisogna oltrepassarla perché questi ragazzi meritano davvero.
“Wave dai tocchi classici” dicono della loro musica, e mi pare adeguata come definizione. Le atmosfere create da piano, violino, violoncello e contrabbasso rimandano a luoghi sospesi, senza confini spazio-temporali, che alla lunga possono stancare ma anche introdurti in un sogno ad occhi aperti…
15 brani - tra i quali 2 ispirati al romanzo di Baricco intitolato “Oceano Mare”- belli, pomposi, barocchi, ma un po’ simili: questo è il difetto che l’opera nel suo complesso evidenzia, ma forse è anche naturale considerando l’anomalia delle sonorità così anti-commerciali. Traspare un filo rosso insomma che unisce le tracce, dando quasi l’idea di un ‘concept album’. Immaginate di avere i Paradise Lost nella vostra cameretta, calmi e desiderosi di condividere emozioni con voi...
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-12-27 00:00:00
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