Un rimedio contro il classico cantautorato dei giorni nostri, la cura contro gli stereotipi musicali triti e ritriti
Se dovessimo inserire “La Guarigione” in una mappa di posizionamento con quattro estremi (rispettivamente: cantautorato classico – cantautorato moderno, rock italiano – rock americano), l’EP del quintetto milanese “Il rumore della tregua”, si posizionerebbe esattamente al centro degli assi. Prima dell’ascolto, leggere attentamente il foglio illustrativo, ovvero il “manifesto programmatico” allegato al disco stesso. Una dichiarazione di intenti, una vision e una mission in cui la band prende una decisa posizione e definisce il proprio lavoro autoprodotto “da non consumare preferibilmente entro (…), per chi vive fuori dal cerchio di quelli che si dichiarano fuori dal cerchio. E ha imparato che non è facile.” Facile per questi giovani ragazzi è stato invece creare un sound rigoroso, fiero, assistito da una sezione ritmica potente, con accenni a volte malinconici e, più spesso, da vero film spaghetti western.
Il brano di apertura, “Haiku”, ci indirizza subito verso il risultato finale che la band vorrebbe raggiungere. Una batteria profonda, una chitarra elettrica volutamente sporca come nella migliore tradizione rock, fiati che irrompono improvvisamente rendendo il tutto più melodico e western. I successivi quattro brani non si distaccano affatto da una linea tangibile che si divide fra i padri musicali del progetto (Ciampi, De Gregori, , Benvegnù, Tom Waits) e una forte sperimentazione personale. “La ballata del pignoramento” e “Revival”, brano di chiusura dell’EP, dimostrano infatti come gli strumenti musicali siano ben assortiti fra loro, senza mai scavalcarsi, ma lasciando ognuno il proprio spazio all’altro.
“La Guarigione” ha un sound non riconducibile a nessun altro, è un farmaco che si distingue dai vari generici ed io consiglio vivamente di assumerlo.
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La recensione la guarigione EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-25 00:00:00
COMMENTI (1)
Bello!