Un disco dedicato al mandolino blues, che conquista per leggerezza e varietà
Aggregati intorno a sè un bel numero di amici e colleghi, italiani (Veronica Sbergia, Sebastiano Forti) e no (Mike Supnick, Lonnie Wilson), il veterano del mandolino blues Lino Muoio si toglie lo sfizio di dedicare al proprio strumento, sempre un po' poco considerato, un intero disco.
Che spazia tra lo swing vecchio stile, quello dove clarinetto e trombone non mancavano mai ("Louise"), e il bluegrass ("Picture of you"), spesso mescolandoli insieme ("Bound to see my babe"), ovviamente senza trascurare il blues vero e proprio, con tutti i suoi topoi: dal botta e risposta ("Master cheater man"), allo strumentale ("Swung thing"), al talkin' ("Miss Semiss").
Ne emerge un lavoro, contrariamente a quanto si potrebbe temere, estremamente vario e piacevole, squisitamente retrò nelle atmosfere e nei toni, e dove l'indiscutibile tecnica dei musicisti intervenuti valorizza ma non eclissa, una volta tanto, la qualità delle composizioni. Un disco che ha nella leggerezza il suo punto di forza, consigliatissimo a tutti gli amanti del blues con l'estate nel cuore.
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La recensione Mandolin Blues di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-13 00:00:00
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