800A è l'etichetta palermitana di Black Eyed Dog, che nel frattempo è diventato un trio. A Palermo 800A significa SUCA, scritta che campeggia su molti muri e che i vecchietti non mancano mai di ammorbidire. Chiudendo la S in 8, la U e la C in zeri.
Questo EP ha più l'irriverenza della scritta originale che l'ironia dell'eufemismo. Un'irriverenza spesso femminile, da cattive ragazze. Nonostante la voce sia quella di Fabio Parriniello, grave e col bel vibrato che già conosciamo, ammaliante come quella di Mark Lanegan, chi ama il genere apprezzerà.
D'effetto l'intro “I to the sky”, che catapulta dentro una landa un po' desolata, da stoner rock (e con le onnipresenti vene blues). Poi, una frecciata rapida come “Baby Lee”, veloce e scura, con qualche punta industrial. Fa pensare ai Faith No More. E di nuovo, blues scacciapensieri martellante e black , insieme a un paio di ballate che riportano la quiete, più vicine al folk. Di un certo spessore, in particolare, l'ultimo brano, “Once in a lifetime”, col piano.
Battono il ferro, perché è ancora caldo. E fanno bene: hanno belle cose da dire e le vogliono dire in fretta. Di certo farebbero una gran figura sui palchi di un qualche festival rock americano. Meglio loro di tanti altri.
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