Onomatopea è un singolare progetto nato dall’unione di due artisti: Delia Lyn e Andrea Pietropaolo. Lei, di origini americane, ha alle spalle numerose esperienze musicali derivanti da bands di San Francisco e New York. Qui conosce Andrea, già ottimo bassista romano che indica tra le sue influenze James Brown, John Coltrane e l’elettronica. Il risultato che produce quest’incontro è il cd che abbiamo tra le mani, dalle atmosfere originali e inaspettate, che mantiene nel complesso una qualità sempre elevata sia sul piano compositivo che su quello della ricerca sonora.
Sicuramente da segnalare le doti canore di Delia: la sua voce è sublime, quasi angelica, esattamente a metà strada tra Bjork e Dolores dei Cranberries. Gioca con le note sottomettendole alle sue originalissime armonie, con poesia e sensualità; mai aggressiva, Delia esprime immagini ricche di spiritualità e candore, usando la melodia come unica arma per trasmettere all’ascoltatore ora spensieratezza, ora malinconia.
Immaginate dunque una voce così piacevole unita ad una ritmica mai prevedibile, ricca di tempi dispari e controtempi, suoni di batteria filtrati, flauto, delay. Chiarore e oscurità si alternano in un vortice di influenze che i nostri dimostrano di saper fondere con estrema disinvoltura: drum’n’bass, acid-jazz, r&b, musica indiana, senza per questo rinunciare alla naturalezza e soprattutto senza mai eccedere nella pura tecnica.
Nonostante il lavoro sia composto da ben 11 tracce, scivola via piacevolmente senza mai risultare nè forzato nè monotono. Tra gli episodi più significativi, sicuramente da ricordare “Change” e “Dreaming”.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-12-28 00:00:00
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