Bello l’intro epico con il quale inaugurano “Din Box”, primo lavoro autoprodotto dell’omonima band campana. Già meno esaltante, invece, il brano successivo, “Sad and beautiful”: nel bene e nel male riassume il loro modo di fare musica, ovvero rock anni novanta e influenze alternative circoscrivibili a gruppi come Foo Fighters, Radiohead e Muse. Più si va avanti nell’ascolto e più le sfumature rock si trasformano e cambiano toccando sonorità pop, come in “Shakespearean love” o come la ballad “Imo”.
I Din Box sono musicalmente preparati e abbastanza capaci ma mancano ancora di lucidità espressiva. Per quanto i brani siano orecchiabili e ben costruiti, vanno messi a punto: a volte è solo colpa della qualità della registrazione, in altre si tratta di difetti più strutturali. La varietà dei suoni proposti è sintomo di creatività ma forse è tutto un po’ troppo avvicinato in maniera timida e poco personale, e la personalità nel rock non è mai un ingrediente da usare con parsimonia. Un esordio che esprime un talento in sordina. Vedremo cosa produrrano in futuro.
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