Mathì
(in)quiescenza 2013 - Cantautoriale, Post-Rock

(in)quiescenza

Quella dei Mathì è una musica delicatissima

È musica delicatissima, quella dei Mathì. Una voce lieve come una ninna nanna nel cuore della notte, un gioco di arpeggi dal feeling a dir poco struggente e un susseguirsi di testi che in quanto a poetica rivaleggiano con il miglior Cristiano Godano. “(In)quiescenza” è composto da sei brani che si basano su due direttive ben precise: il post rock e il cantautorato. Un abbinamento ad altissimo rischio flop e, dunque, da maneggiare con cura, tipo la nitroglicerina: un dosaggio sbagliato ed è boom. La band però ha il tocco giusto di chi sa come far suonare bene le proprie aspirazioni. Piace quando alterna il romanticismo dell’interpratazione vocale con il crescendo strumentale a briglie sciolte (“La mano di Dio sulla mia schiena”). Nei momenti migliori riesce a mettere un carico di emotività notevole (“La notte”) e in generale il livello è piuttosto alto. La cifra stilistica dei Mathì sta tutta in un’estetica originale ma che, alla lunga, rischia di pagare dazio alla granitica omogeneità delle canzoni.

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