patavina.
“Mystic session” esibisce tutto l’amore dei fratelli Enrico e Leandro Varriano per i Queen. Il disco esce per l’etichetta inglese Drop records, e sfoggia un booklet che pare uscito dai ‘70 più glamorous, appunto, in un’ideale fusione fra l’immaginario del gruppo di Freddie Mercury e Cat Stevens.
Ottimo il brano d’apertura “The red flower”, acustico, un po’ sulla falsariga di “Innuendo”, che mostra il lato migliore della band, il lirismo intimista. A fargli compagnia, i meglio riusciti paiono “Mystic horrors”, tra i soliti Queen e i Jethro Tull, “Artificial paradise” e soprattutto la finale “Mesmerizing lullabies”. Da affinare le esplosioni rock che costituiscono l’altro lato della produzione del gruppo, ancora poco personali e un po’ troppo debitrici dei classici stilemi del rock anni 70, alla lunga pesanti, come evidenziato da brani come “ A piece of life” o “Master of Idleness”.
Non solo Queen, comunque, nella musica dei Glam: “So cold” si rifà voluttuosamente nell’intro ai psichedelici Pink Floyd di “Set the control of the heart of the sun”. Ma il prosieguo del pezzo, a metà tra gli Hawkwind e Freddie Mercury, non mantiene le promesse.
In definitiva la band mostra buone qualità, come la bella voce di Enrico Varriano e l’abilità compositiva in acustico. C’è da lavorare maggiormente sulla personalità, ma le premesse di un buon raccolto paiono esserci. Buona la produzione di Max Trisotto e ottima la registrazione al padovano Magical mistery studio.
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La recensione Mystic sessions di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-02 00:00:00
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