Puro rock!
“I preti si sollazzano con bambole di carne” forse potrebbe bastare solo questo piccolo estratto per capire di che pasta sono fatti i Mazzini 58. Se mischiate sonorità e testi dei primi Litfiba, l’ardore dei Pearl Jam e dei Timoria otterrete questo post-rock italico dannatamente “on the road”. Un viaggio attraverso il Belpaese cosparso di voce polverosa e testi taglienti come la lama di un rasoio.
I temi affrontati sono i più diversi; si passa dalla denuncia sociale "China connection", all'amore effimero "Super sexy lady" fino alla presa in giro al fenomeno hipster "La goccia".
Il disco è una pioggia di biscrome che fa muovere gli ascoltatori dalla prima all'ultima nota, ottimo per un ascolto senza grosse pretese. È un bel rock old-style, fatto da una band affiatata, con un cantante sicuro che non sbaglia una nota, sebbene non particolarmente originale. L'unica pecca infatti è la scarsa varietà nei timbri e nei riff, che può creare la sensazione di ascoltare canzoni simili tra loro.
---
La recensione Il Paese dei Balocchi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-14 00:00:00
COMMENTI