Una lucida follia armonica. Come passare dal folk ai Pink Floyd in poche mosse
Schiacci play con distaccato entusiasmo, mentre con altrettanta diffidenza leggi il nome del gruppo: Zocaffe. Con disinteresse decidi di ascoltare ciò che questi giovani attori hanno da dire con i loro testi, e nel frattempo speri tanto non si tratti della solita, ripetitiva, snervante musichetta. Non pensi a nulla mentre ascolti, ti dedichi ad altro, fai tutt'altro in attesa di "un qualcosa" che possa catturare la tua immaginazione. E quel qualcosa a tua insaputa comincia a venir fuori da solo, tra un riff ben costruito, un testo spensierato, intelligentemente spensierato, e rosei omaggi di floydiana memoria, la tua testa si butta fra le braccia di quelle sonorità, le gambe molleggiano e i piedi scattano a ritmo nelle loro scarpe.
E' cabaret, è teatro, è festa di piazza con tanto vino, è festival estivo: è lucida follia armonica. Un gruppo in grado di mescolare melodie folk-rock con ballad dal gusto classico, testi diretti, ironici e a tratti favolistici, lasciano il posto ad una vibrante "schitarrata" spezzata, il tutto accentuato da sonori effetti psych.
Giovani e talentuosi giullari che vale la pena di sostenere e incoraggiare. Ma se così non fosse : “Prendi questo farmaco psicosomatico, per la mente e il fisico, ti aiuta meglio a vivere e a sorridere alle crisi isteriche”, parola loro.
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La recensione Noi non siamo figli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-19 00:00:00
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