DangerLies Zitto e urla 2013 - Rock, Acustico, Hard Rock

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All’ombra dei grandi padri dell’hard-rock americano (più o meno capellone) sopravvive soltanto l’ardire del cantato in italiano.

“Bugie pericolose” che profumano di sudore, ferro rovente e whisky rovesciato sulla tappezzeria di una Pontiac rossa in piena corsa. Sì, insomma, seppur con meno benzina in corpo, siamo delle parti delle stesse turbolente bugie sdoganate anni addietro dai Guns N’ Roses nel loro “Guns N’ Roses Lies”. Riffoni di chitarra che strigliano i capelli, basso e batteria percossi con digrignar di denti e vocalizzi più o meno incazzati col mondo. Perciò, scordatevi fin da subito il seppur minimo barlume d’originalità o sperimentazione e “tuffatevi perplessi in momenti vissuti di già” come cantava il buon Enrico Ruggeri. Al di là dell’ardita, quanto ammirevole, scelta dell’italiano – che nel canonicamente anglofono mondo dell’hard rock non è cosa da poco – resta l’amaro in bocca per un debutto nato già vecchio e figlio di altri padri: nella mischia bollente, ben simboleggiata dai Cult più selvaggi che impregnano “Black Mamba”, c’è anche posto ovviamente, come da copione, per i consueti stemperametallo di turno, a questo giro incarnati dalla decongestione acustica alla Extreme di “Oltre il limite” e dalla rituale ballatona hair-metal all’aroma Bon Jovi di “Persa nel blues”. Qualche sfumatura grunge qua e là non migliora il quadro d’insieme, peraltro non abbastanza torbido e adrenalinico da spaccarti le orecchie e ringiovanirti di colpo come ti saresti aspettato.

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La recensione Zitto e urla di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-26 00:00:00

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