Fra beat e cantautori, cinque canzoni leggere ma dal retrogusto amaro
Possiamo fare resistenza quanto vogliamo contro questa parte di noi, possiamo negare anche sotto tortura e giurare sulla testa di Sid Vicious che noi no, ma poi basta un ritornello e niente, tocca capitolare e ammetterlo: in qualche punto dentro di noi c'è, più o meno manifesto, un figlio degli anni sessanta che si gasa ogni volta che sente una melodia che evoca giri in Vespa, gite a Ostia, ottimismo, bagni nel Tevere, musicarelli e "Poveri ma belli". Questo piccolo fiducioso allegro sognatore che c'è in noi giubilerà cantando con tutto il sentimento le canzoni dei Testaintasca, così aperte, solari, trasudanti entusiasmo beat, giovinezza a 45 giri e voglia di fare festa sulla rotta tirrenica della nave di “I love radio Rock” a ritmo di Kinks, cantautori e “La musica (mi piace tanto)”. Ma in tutto questo “Blu” cielo domenicale ci sono occhi che guardano al presente e che appannano il clima festaiolo, affacciandosi per ricordarci che possiamo anche continuare ad andare in gita in bicicletta, ma per quanto li evochiamo quei tempi (che poi chissà se erano veramente così belli) sono finiti, l'aria è inquinata, l'ottimismo è morto e la barca galleggia a stento.
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La recensione Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-02 00:00:00
COMMENTI (2)
Condivido il commento di Gesù !
questi pezzi per me sono super... la recensione non valorizza questo lavoro...