Pop-rock d'antan con un po' di polvere
Era un’estate calda, afosa, un po’ come tutte le estati, o almeno come tutte le estati come quella. Ero single, solo, d’estate, in vacanza da poche ore e ancora in città, senza climatizzatore e col frigo vuoto a parte la solita scorta di birre e qualche scatoletta. Vago per la casa come uno zombie fino a quando inciampo in un cd dei Cramps, una madeleine, maledizione. Rapido flashback: carina, rossiccia, shorts, tatuata, labbra di fuoco, imprecisato concerto garage di un paio d’estati prima, “ci sentiamo, si si mi ricordo di te”, mai più sentita. Magari non era la donna dei sogni ma avrebbe potuto esserlo, chissà. Sms al volo, risponde. E’ fatta, sarà una birra il novello Cupido. Dice di esser un po’ cambiata, ma alla fine è sempre lei. La vedo appena uscito dalla metro. I tatuaggi rockabilly ci sono ancora, gli abiti non sono cambiati, short e camicetta, ma ogni tentativo della stoffa a contenerla è vano. Però, è sempre lei, se mi piaceva mi piacerà. Ci sediamo e rapidamente, così come la birra scende, ogni castello in aria crolla. Era solo una birra di convivialità tra quasi-adulti, si sposa tra due settimane per poi trasferirsi a Brisbane, già al secondo figlio, ed ora ascolta solo industrial-noise polacco. Sono evidentemente arrivato in ritardo (o anche sto giro l’ho scampata). Ecco. L’ascolto di questo disco mi ha dato più o meno le stesse sensazioni.
Il disco è una raccolta di singole tracce cantautoriali, territorio pop-rock, ben suonate e con delle riflessioni personali il cui obiettivo è quello di “fare il punto” ed accorgersi di non esser del tutto a fuoco, singolarmente e colletivamente, rispetto ad aspettative precedenti e desideri. Una voce molto interessante a narrare, profonda ed intima. Le singole canzoni riescono anche a scorrere, non hanno particolari intoppi a livello di arrangiamento e sono grossomodo quanto ci si poteva aspettare da un buon gruppo sulla via dell’affermazione con un’anima pop-rock attento quindi a non osare troppo con le distorsioni o, dall’altro capo, con la melassa. Ci si poteva aspettare, ho scritto e confermo, perché questo lavoro arriva con un ritardo di almeno una quindicina d’anni e qualche segno di imprecisione. La produzione, ascoltata con calma e nella sua interezza, resta interessante ma suona sempre come specie di b-side degli Scisma, dei lavori del primo Benvegnù post-scioglimento degli stessi, dei primi dischi della Donà o di Marco Parente, dischi usciti negli anni in cui questo stesso gruppo cominciava a muovere i suoi passi e otteneva dei riscontri (aprire a Bob Dylan o ai Sonic Youth o anche a Ligabue - perdonatemi per l’accostamento). Ma il lavoro presentato ora, anni dopo, difficilmente si stacca da questi schemi che questi stessi autori hanno abbandonato, almeno in parte, da tempo, facendo un passo in più.
I passi invece fatti da questo ensemble purtroppo sono a volte fallaci e scivoloni si nascondono nei testi, come in “Insetti e zanzare” dove si parla di “raid per le strade” o in “Rondine a primavera” dove si trova “una sola rondine fa primavera, costruirò un castello dove prima non c’era, mi ripeto non è il caso di pensare, qui tra il dire e il fare c’è di mezzo…”. Data la complessiva solidità e la professionalità del lavoro presentato, comunque, penso che almeno una chance sia doverosa per un profilo artistico di così lunga durata e tenacia. La strada intrapresa è stretta e solo una nuova proposta veramente nuova e d’eccellenza potrebbe esser vincente ma, arrivati a questo punto, perché non rischiare?
Quanto a me, quella ragazza dopo la birra è andata incontro al suo destino. Ed altre estati sono passate. Ma l’incontro è stato salvifico e mi è servito: ho poi comperato il climatizzatore e cancellato la vecchia rubrica del cellulare.
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La recensione Come un'Arancia in Norvegia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-04 00:00:00
COMMENTI (1)
born in the north east of italy about 30 years ago. success
tried to be a flamenco guitarist. failed
tried to be a punk rock guitarist. failed
tried to be a prog-rock guitarist. failed
studied business administration. success
tried to be an indipendent house music producer. failed
tried to be next gordon gekko. failed
tried to be a techno minimal innovator. failed
tried to be next keith richards of r&b. failed
tried to be an indie label manager. failed
tried to be a (wanna be) serious photographer... i'm workin on it.