Seguo ormai da anni gli sviluppi artistici dei Samsara ed era da tempo che attendevo l'uscita di un vero e proprio esordio discografico dopo le buone prestazioni esibite nei lavori autoprodotti. Grazie al lavoro della West Link Recordings e della sua etichetta Furious Party, finalmente per i ferraresi è arrivata l'opportunità di dimostrare tutto il loro potenziale artistico, regalandoci le dieci tracce contenute in questo Calma Sismica.
Fin dalle prime note, appare chiaro come la band ferrarese abbia scelto di virare rispetto al passato, lasciandosi ora trasportare da un atteggiamento compositivo ben diverso rispetto alle roboanti esternazioni hard core degli esordi. I Samsara decidono di puntare maggiormente sulla sperimentazione melodica, gettandosi alle spalle alcune dinamiche e sonorita` tipiche del tradizionale impeto hardcore, in quello che può definirsi un naturale e progressivo avvicinamento a un suono più accessibile e maturo. L'intrasigenza per un suono brutale e aggressivo, utilizzato come valvola di sfogo interiore, è stata ora parzialmente abbandonata a favore di una maggiore ricerca del dettaglio e della sfumatura. Un album che mette in luce la crescita di una formazione ormai dotata di un gusto più raffinato, che forse per certi aspetti non è nemmeno troppo lontano da quello dei compagni d'etichetta Fluxus, dai quali riprendono l'instabilità esistenziale e l'attitudine nervosa, pur stanziandosi nell'ormai sovraffollato e imbastardito territorio in cui confluiscono le pulsazioni meno estreme di rap, hard-core, grunge ed heavy-metal: chiamarlo crossover è forse il modo migliore per intendersi.
Le pulsazioni forti e la passione rimangono comunque intatte, ma i brani ora si dilatano su trame decisamente più delicate e inseguendo intrecci più raffinati, pur con la naturale predisposizione a comporre brani incalzanti. Le trame sonore risultano sempre scandite da una cadenza violenta e guidate da un canto declamato, recitante e con un passo chiaro e potente che, seppur talvolta troppo enfatico, si dimostra ora capace di aprirsi nuove vie di fuga verso ambienti più melodici. Le stesse traiettorie chitarristiche conservano la loro indole a produrre riff in cascata, smussando però le punte più aspre a favore di riverberi più sensuali, immersi in una portante ritmica forse meno stordente rispetto agli esordi ma decisamente più meditata nella scelta stilistica e nell'articolare le distorsioni in maniera più suggestiva.
A tratti i dieci brani scorrono in maniera entusiasmante, sorretti da una produzione di ottimo livello e da una qualità compositiva che avvicina (e a volte supera) molte delle nu-band americane che tanti successi riscuotono oggigiorno. Per fortuna i Samsara, fin dalle liriche, mantengono uno stretto legame con il nostro paese, riuscendo ad evitare il rischio dello "scimmiottamento" proponendo la propria versione dell'intera faccenda. Certo, non stiamo parlando di musica innovativa, ma l'intento della band è soprattutto quello di muoversi "nel genere" con grande personalità e bisogna riconoscere che, in tal senso, i Samsara rappresentano oggi una delle migliori realtà italiane.
Calma Sismica non è un album che cambierà la storia, ma potrebbe essere un ascolto imperdibile per gli amanti del genere.
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La recensione Calma Sismica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-11 00:00:00
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