Prendete una qualsiasi recensione dei Verdena, cambiategli nome e avrete davanti agli occhi la recensione dei Rafidia. Questo potrebbe essere più che sufficiente per raccontarvi il contenuto di questo CD, ma è chiaramente giusto approfondire.
Siamo di fronte a tre ragazzi che suonano con il cuore in mano, impegnandosi nella creazione di un impianto sonoro immerso fino al collo in spirali rock e pastose melodie soniche. I Rafidia sanno come cercare l'armonia tra le distorsioni e dimostrano di aver assimilato l'insegnamento rock, intrecciando la semplicità di un ritornello con la violenza delle ritmiche. Non cedono di un millimetro e aggrediscono ogni nota con irruenza, attraverso dieci brani passionali, accompagnati da testi in italiano che non godono certo dell'ispirazione letteraria, ma si dimostrano funzionali e azzeccati.
Esaurito il racconto di quanto di buono poteva esserci, non resta che lo sconforto di una musica che non vive mai di vita propria. Purtroppo non c'e spessore e manca quel pizzico di presunzione capace di trasformare in ottima musica quello che per ora non è altro che il solito "Derivative rock made in Italy".
A questo punto, appurato che l'impegno non manca e che le capacità sono comunque di buon livello, non resta che attendere al più presto una dimostrazione di carattere.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-18 00:00:00
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