Kech A lovely place 2002 - Lo-Fi, Pop, Elettronica

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In un mercatino dell'usato, i Kech espongono la loro bancarella per proporre un gustoso pop di seconda mano, importato direttamente dalla Gran Bretagna, restaurato con pennellate di indie rock americano e imballato in una splendida copertina di carta velina. Tra scoppiettanti distorsioni e frizzanti ritornelli, i Kech si divertono a dare vita ad un ruvido dream-pop che saccheggia piccoli frammenti qua e la, per costruire canzoni decisamente derivative eppure incredibilmente gradevoli.

Sei brani leggermente diversi tra loro per ambientazione ma legati da un atteggiamento compositivo che, pur poggiando le fondamenta su un nervoso impianto chitarristico, non disdegna aperture acustiche e sottili vie di fuga verso l'elettronica.

Nessun ardito esperimento, nessuna pretesa di stupire, ma una capacità di comporre melodie agili e corpose, con la fortuna di avere in dono una voce femminile in grado di levigare e compattare la tensione attraverso una rara attitudine nel saper conciliare impeto e dolcezza, facendo leva anche sull'ottimo uso della lingua inglese.

Certo, non tutto è perfetto e i brani risentono forse della mancanza di un pizzico di estro e potrebbero rivelarsi stancanti sulla lunga distanza, ma il progetto gode di una freschezza tale da invitarvi a seguire con interesse le eventuali evoluzioni future di questa formazione.

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La recensione A lovely place di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-19 00:00:00

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