Un lungo mormorio accompagnato da una chitarra scarna ed essenziale
Un lungo mormorio accompagnato da una chitarra scarna ed essenziale. Those Lone Vamps torna con “Tender Caretakers” e quello che viene prodotto è un blues indistinto e sfumato nel quale non si trova spazio per mezze misure. C’è un’estetica lo-fi portata all’estremo: dodici canzoni registrate in due giorni su un semplice quattro tracce, una roba quasi eretica negli anni del fai-da-te digitale.
“Twila” è un folk disturbante che vive di dissonanze e reiterazioni, senza concedere altro se non una bellezza rude e selvaggia. “Trees Have Eyes” si basa su un giro di accordi convenzionale che valorizza l’anima desertica dell’album. “A Slow Season” è una ballata a bassissima fedeltà che sembra provenire da uno stereo mezzo scassato dei primi anni Novanta - pare di sentire un oscuro provino di Mark Lanegan su una di quelle cassette dal nastro magnetico in ferro. Le frequenze appiattite di “Tender Caretakers” e le dinamiche azzerate dei brani donano un appeal senza tempo a un progetto che racconta la vita degli altri attraverso due note e duemila parole.
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La recensione Tender Caretakers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-09 00:00:00
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