Perle agrodolci che sembrano fotografie in musica, un cantautorato intimista a tinte folk
Immaginate di avere a disposizione la vostra voce, un’inseparabile chitarra ed una piccola armonica; e di sentire un irrefrenabile desiderio di tramutare in musica i ricordi di una parte della vostra vita: Le Laite ha trasformato questa possibilità in un disco, interamente basato sul gioco tra gli elementi sopracitati. Questo album d’esordio è composto da otto brani che rappresentano altrettante fotografie: istantanee scattate in modo da fermare attimi di vita e imprimerli nella memoria attraverso parole musicate, per renderli infiniti ma anche per liberarsene nello stesso tempo. Il timbro vocale appare verdeniano ma pacato, di quelli in stile folk che non sentono il bisogno di urlare per esprimere i propri intimi pensieri.
I brani più riusciti sono sicuramente l’omonimo “L’estate è già un ricordo”, ma anche l’introspettivo “Coperte” e il toccante pezzo di chiusura “Tre lune”: tutto il progetto è permeato da passione e trasporto, e insinua il dubbio che possa essere stato ideato strimpellando un chitarra in riva ad una spiaggia. Testi agrodolci costruiti su un connubio tra nostalgia velata e ricordi filtrati dalla mente. Certo non privo di difetti o da cose da smussare, ma dopo un po' di ascolti la malinconia ti prende e il dsco ti coinvolge. Come guardare il cielo di settembre, quando ti godì le ultime sere della stagione, ormai è già un ricordo.
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La recensione L'estate è già un ricordo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-02 00:00:00
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