Timido timido il primo passo dei SecondoConfine verso la visibilità: un’autoproduzione veloce veloce di appena due brani che si dissolvono rapidamente come gocce di pioggia cadute sull’asfalto rovente di agosto. Il quartetto riminese, dichiaratamente avverso a qualsiasi forma di concettualismo e pretesa avanguardista, mantiene fede ai propri intenti con un’accoppiata di singoli tanto radiofonici quanto derivativi e prevedibili che si tuffano, fino a scomparirvi, dentro il gelatinoso sentiero che affratella Lunapop e Muse. Qualche buon ritornello sottovuoto e una massiccia dose di pop-rock ed elettronica liofilizzati da scartare all’occorrenza, giusto in caso d’improcrastinabile bisogno di leggerezza.
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